La nostra amica e collega Rita Pasquini, ha scelto un brano di Paolo Rumiz, il quale, come Rita vi spiegherà meglio, sta tenendo un diario di questo periodo che ci vede a casa durante l'epidemia COVID19.
Come sapete, nei pensieri di uno, si ritrovano pensieri di altri, ci si ritrova. E questo rende, pertanto, il messaggio universale.
Segue, nella stessa registrazione, la lettura di un'altra cara amica e collega Rachele Rotunno della poesia "Voler bene a una persona" di Davide Rondoni, contenuta nella raccolta Avrebbe amato chiunque, Guanda, 2003
In questo periodo, ci misuriamo tutti con la permanenza in casa, e misuriamo i metri quadri della nostra casa. Si parla di lavoro da remoto ed anche del fatto che si cucinano più pasti in casa di prima dell'inizio dell'epidemia. La spesa è più difficoltosa da fare, ma avendo più tempo e cercando di uscire meno, si fa anche il pane in casa e la farina e il lievito di birra sono difficili da trovare nei panetti da 25 g ai quali eravamo abituati. Ieri mia cognata mi ha fatto recapitare un po' di lievito, avendone trovato solo confezioni da mezzo chilo! E non è la sola. Ne ridevamo su fb con amici di blog di cucina. Questo per dire...che stiamo tutti vivendo momenti che ci accomunano. Anche cercare la luce da una finestra, per chi non ha balconi e argomento di discussione. Fissare la vitamina D, esponendosi alla luce è importante. E in alcune zone, se i posteri ci leggeranno, bisognerà chiarire che i canti e la musica del pomeriggio che arriva dalle case vicine e stato il nostro modo per comunicare, dopo il silenzio dei primi inusuali giorni e giorni chiusi in casa. Comunicare che non eravamo soli, che eravamo stati rintanati in casa, e che da quel momento in poi, chi voleva esserci e ascoltare musica o cantare insieme a debita distanza, poteva unirsi all'appuntamento delle 18.00 e sentirsi per qualche minuto di nuovo società.
E poi ci sono gli affetti della poesia che legge Rachele. Non sono quelli delle favole. Rondoni nella sua poesia ci ricorda che nel voler bene a una persona - scusate se preciso ed aggiungo io: persona degna di questo sentimento - si deve mettere in conto anche la difficoltà. La felicità si conquista, le relazioni interpersonali hanno i loro momenti perfetti e quelli meno. Ed è nella tenacia, che a mio avviso non può che essere reciproca, nei momenti difficili, che si misura l'amicizia come l'amore.
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scelto per il complemento del titolo
Paolo Rumiz
Giornalista e scrittore italiano (n. Trieste 1947). Inviato speciale del "Piccolo" di Trieste, quindi editorialista di "La Repubblica", ha seguito gli eventi politici che a partire dagli anni Ottanta hanno prodotto profonde trasformazioni nell’area balcanica, pubblicando a seguito di questa esperienza il reportage Maschere per un massacro (1996), e successivamente ha documentato gli eventi bellici verificatisi in Afghanistan dal 2001. Appassionato viaggiatore di viaggi lenti e consapevoli, effettuati a piedi o con mezzi di fortuna, indagatore delle terre di confine e dei luoghi dimenticati, ha percorso itinerari sconosciuti al turismo di massa, soprattutto nell'Est europeo, nel profondo Nordest italiano, lungo il fiume Po. Di questo girovagare animato da ideali minimi e chiari, e degli incontri che ne sono derivati con un mondo di personaggi autentici e di territori strani e meravigliosi, ha dato conto con uno stile asciutto e fotografico, che non si compiace mai di sé stesso ma tende a restituire con immediatezza e semplicità il vissuto, in numerosi libri, tra cui occorre citare almeno: Danubio. Storie di una nuova Europa (1990); La leggenda dei monti naviganti (2007); Tre uomini in bicicletta (con F. Altan, 2008); L'Italia in seconda classe (2009); Trans Europa Express (2012); Morimondo (2013); Come cavalli che dormono in piedi (2014); entrambi nel 2015, La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna (da leggere soltanto ad alta voce) e Il Ciclope; Appia (2016); La regina del silenzio (2017); Il filo infinito (2019).
Fonte Treccani
Avrebbe amato chiunque
In un tempo d'incertezza e d'interrogazioni, mentre sembra velarsi l'astro accomodante del postmoderno, la poesia di Davide Rondoni attinge più che mai una pienezza vitale, e forse è il suo dono nativo, che non ignora però il vuoto oscuro della coscienza, il tremore teso e nudo della speranza, e vi associa una tenerezza insieme intima e impetuosa, sospesa fra "dolore e lode". Così, nel movimento concertato di questa raccolta l'io che parla raccontando o meditando, talvolta come ai margini di una scena, vive e conosce se stesso attraverso la presenza complementare dell'altro tra i frammenti di una cronaca che diviene subito storia, esperienza incompiuta di un senso, viaggio, andare e venire dell'esistere nello spazio vivo e preciso dei luoghi: Bologna, Milano, New York, San Pietroburgo, Parigi, Chartres, Jesi, Sansepolcro. Ma tutto ora si cala in una dimensione "feriale", tanto più nitida e concreta, quasi a portata di mano, quanto più trascende la "regola del guardare" nel chiarore dell'alba o nella solitudine della notte, mentre vi si accompagnano gli affetti familiari, il desiderio, l'amore, l'amicizia, la pietà, la commozione tranquilla dello stupore. Un discorso lirico che ha il respiro e la tensione dell'esperienza, con cesure e riprese musicali, sino al parlato di una canzone o la sapienza riflessiva di un silenzio. Per Rondoni la fede nella parola è anche fede nell'uomo e nel suo archetipo di perfezione, una certezza che scaturisce dalla "scoperta d'essere nell'universo".
Davide Rondoni
nato Forlì nel 1964, è un poeta, scrittore e drammaturgo italiano.
Si è laureato in lettere all'Università di Bologna con Ezio Raimondi. Ha fondato e diretto il Centro di poesia contemporanea presso la stessa università. Ha scritto diverse raccolte di poesia, pubblicate in Italia e all'estero. Il bar del tempo (Guanda, 1999, è stato seguito da alcuni libri che hanno ricevuto premi letterari, tra cui le opere: Avrebbe amato chiunque (Guanda, 2003), Apocalisse amore (Mondadori, 2008).
Ha fondato e dirige la rivista clanDestino, è opinionista di Avvenire, è stato critico letterario nel supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore. Dirige la collana “I Passatori - Contrabbando di poesia” per Carta Canta Editore.
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