mercoledì 26 ottobre 2011

C'era una volta...

Aurora ed il suo sostegno


C'era una volta una principessa e come nelle favole che si rispettino si chiamava Aurora. Era come tutti gli altri bambini, ma con qualche difficoltà in più da superare. Infatti, Aurora, pur sentendo e capendo tutto, faceva una gran fatica per fare al suo corpo ogni movimento.

Aurora, seguita oltre che dai suoi genitori anche professionalmente è ora cresciuta e frequenta le superiori.

Camminare, scrivere, a  noi naturali, per Aurora diventano dei veri e propri compiti. 
Chi non la conosce parla di lei, davanti a lei pensando che non ci stia ascoltando, ma non è così.
La cosa che può apparire sorprendente è che Aurora, seguita, appunto, sin dalla tenera età, comunica utilizzando un metodo di facilitazione attraverso la tastiera. Ed invece, da docente, trovo ancor più sorprendente che, a differenza di molti suoi coetanei,  scriva senza fare errori ortografici,  sappia far di conto a mente e dimostri di saper fare esercizi di comprensionescritta e orale. Aurora a scuola ha trovato delle persone che oltre che lavorare per lei e con lei con grande professionalità, le hanno dato tanto, più di quanto  ci si possa aspettare. Le hanno dato il loro affetto, il loro amore. Più di una collega osservando le operatrici specialistiche al lavoro hanno commentato che il lavoro sotto i nostri occhi è impagabile, che Aurora è stata fortunata ad incontrare nel suo percorso proprio quelle persone. Qualcun altro ha rimarcato che una medaglia d'oro non basterebbe come riconoscimento.
Purtroppo, per i famigerati tagli che il MUIR sta facendo indiscriminatamente nel settore della disabilità, già il posto di una di queste operatrici  è stato soppresso, la nostra cara Paoletta, che aveva seguito per tutto un ciclo scolastico un altro nostro allievo, ottenendo risultasti ragguardevoli per non dire impensati, non lavora più qui. Abbiamo dovuto spiegare ad Aurora quali sono stati i motivi per non farglielo vivere come un'abbandono.

Tanti nel corso degli anni i progressi di Aurora visibili ad occhio nudo. Pian piano il tempo di presenza in classe durante la giornata si è allungato e se l'anno scorso si lavorava per farle fare la terza ora di lezione in classe, quest'anno già ad inizio ottobre, Aurora non solo segue tutta la terza ora di lezione, ma nella gioiosa confusione dell'ora di ricreazione rimane in classe a far merenda e solo dopo ci raggiunge in biblioteca dove svolge delle attività di rinforzo sugli argomenti svolti in classe. Le vengono preparati dalla sua assistente dei riassunti sintetici che aurora ripassa e sui quali viene poi "interrogata" ma la sua assistente fa anche lavoro di approfondimento e ricerca per Aurora utilizzando materiale della biblioteca, organizzandolo poi per un'idoneo apprendimento.

In questo periodo l'attività giornaliera spesso si chiude con un'appuntamento con la lettura. Un appuntamento a puntate con il libro Cuore che Laura, l'operatrice specialistica, laureata in psicologia, legge per lei e con lei.
Questa idea di lettura è molto piaciuta ad Aurora, infatti spesso la sceglie lei stessa.

Io trovo che avere accanto degli operatori così dedicati non solo è un bene per Aurora. Chi di noi, come genitore può dire che lasciare i primi tempi i proprio bambini al nido, a scuola, insomma in mano ad estranei, non abbia provato una certa apprensione?
Possiamo mai immedesimarci nei genitori di ragazzi come Aurora? Sapere i proprio figli in buone mani toglie già a tutti un peso giornaliero al fardello esistenziale di noi tutti. 


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