lunedì 9 dicembre 2013

Incontro con Manuel De Sica all'EUR



da Libreria Pagina 348

venerdì 13 dicembre alle 21

per un serata in compagnia di un ospite straordinario. Incontreremo Manuel De Sica, musicista autore di oltre 80 colonne sonore, figlio di Vittorio De Sica e Maria Mercader, e di recente autore del libro 'Di figlio in padre' pubblicato da Bompiani.

Circolo Arci in via Sinigaglia 18
Si entra con la tessera Arci. Per prenotare il posto chiamate il numero 3931634912.

Di figlio in padre - Vittorio De Sica raccontato dal figlio Manuel. Una autobiografia congiunta che rilegge la vita e la carriera artistica del regista di capolavori del cinema, rendendo omaggio alla figura dell’artista, dell’attore ma anche dell’uomo e del padre. Un De Sica dolorosamente diviso tra due famiglie, che dormiva una sera ai Parioli, nella casa in cui viveva con Giuditta Rissone e la figlia Emi, e una sera all’Aventino, con Maria Mercader e i figli Manuel e Christian. La vita sul set, il lavoro con gli attori, il sodalizio con Cesare Zavattini, l’omaggio dello star system hollywoodiano, il rapporto con i grandi autori e produttori si mescolano a ricordi d’infanzia e aneddoti di vita famigliare, restituendo il ritratto di un Vittorio De Sica privatissimo e segreto. Il libro è arricchito da un personalissimo racconto per immagini curato dallo stesso autore.


Manuel De Sica è un compositore italiano. Autore di musica sinfonica e da camera, è più conosciuto al grande pubblico per le oltre cento colonne sonore composte per il cinema e la televisione dal 1969 ad oggi. Fra queste ricordiamo quella per Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, che gli valse una nomination all’Oscar nel 1971, quella per Ladri di saponette di Maurizio Nichetti (Globo D’Oro della Stampa Estera 1989), quella per Al lupo al lupo di Carlo Verdone (Nastro d’Argento 1992) e quella per Celluloide di Carlo Lizzani (David di Donatello 1996). Manuel De Sica è presidente dell’Associazione Amici di Vittorio De Sica per il restauro delle opere paterne, curatore di pubblicazioni su ciascun film restaurato e fondatore dell’Associazione Musica Retrovata per il recupero di opere musicali inedite o sconosciute. La sua musica è stata eseguita da artisti quali Salvatore Accardo, Enrico Dindo, Danilo Rossi, l’Ensemble Wien Berlin, le sue canzoni da Ella Fitzgerald, Tony Bennett, Dee Dee Bridgewater. Ha inoltre pubblicato le raccolte di racconti Il mio diavolo custode (1996) e La visita notturna (2004).


Falcone-Borsellino e i segreti di Stato-mafia: incontro con l'autore





Riceviamo e pubblichiamo volentieri:

da Libreria Pagina 348





"Ci fa piacere segnalarvi due appuntamenti che la nostra libreria ospiterà questa settimana"


Mercoledì 11 alle 18.30

Benito Li Vigni presenta il suo libro 'Falcone-Borsellino e i segreti di Stato-mafia'

Falcone-Borsellino e i segreti di Stato-mafiaGiovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno pagato con la vita il loro coraggioso e straordinario impegno rivolto a sradicare quel sistema criminale chiamato Cosa Nostra fortemente colluso con certi settori della politica, con poteri occulti e con parti deviate delle istituzioni. Disse Falcone prima di morire: “Fino ad ora abbiamo lavorato per costruire una stanza pulita… Purtroppo ci siamo accorti che serve poco a lavorare alle pulizie di una sola stanza se ci sono passaggi che portano ad altre stanze sudice, scale segrete che salgono su…” Falcone e Borsellino sono stati “fermati” mentre si accingevano ad entrare in quelle stanze sudice e a salire certe scale segrete.


Benito Li Vigni collaboratore di Enrico Mattei, giornalista e storico, esperto di cose petrolifere ha ricoperto importanti incarichi nel gruppo Eni.  Libero docente di geopolitica e membro della Commissione nazionale energia. È inoltre autore di numerosi libri, tra i quali Omicidi eccellenti (1995), La grande sfida (1996), Il caso Mattei (2003), Le guerre del petrolio (2004), In nome del petrolio (2006).

«In varie parti del mondo si consumano conflitti in cui si cela la predazione delle materie prime, prima fra tutte il petrolio o, meglio, quel che resta del petrolio. I “signori della guerra” e gli Stati si scontrano, si alleano, alternano una brutale violenza e subdole strategie di potere per sfruttare le risorse naturali. I “predatori globali” si insinuano nelle maglie di questo sistema perverso, fino agli angoli più remoti del pianeta per saccheggiarlo delle sue ricchezze.»



Venerdì 13 alle 18.30 l'associazione 'Percorsi di vini' organizza una degustazione di spumanti, richiesto un contributo di 5 euro.


Libreria Pagina 348
Viale Cesare Pavese, 348, Roma
06 501 3604


Per informazioni: email a info@pagina348.it o telefono 065013604.

lunedì 2 dicembre 2013

Regalo di Natale - Incontro con gli autori






Un occasione imperdibile per la nostra utenza di poter incontrare in zona due degli autori della raccolta 'Regalo di natale' pubblicata da Sellerio.

Antonio Manzini e Francesco Recami, 


sabato 7 dicembre 2013 alle ore 17


Libreria Pagina 348
Viale Cesare Pavese, 348, Roma
06 501 3604


Se volete prenotare un posto a sedere inviate una email a info@pagina348.it o chiamate in libreria al 065013604.

Dal sito della casa editrice Sellerio:

http://sellerio.it/it/catalogo/Regalo-Natale/Gimenez-bartlett-Malvaldi-James-Recami-Manzini-De-Giovanni/7111

Sabato 7 dicembre dalle 15.30 alle 19.30 banchetto in libreria dei nostri amici di Equociquà, la bottega del commercio equo e solidale del nostro quartiere.

Abstract
Il bello di un regalo è la sorpresa, e in ogni sorpresa può nascondersi un segreto, un mistero, e, perché no, anche un delitto. I nostri eroi ritornano. Dopo averli visti all’opera la notte del 25 dicembre nella festa familiare per eccellenza, li abbiamo seguiti per il capodanno, tra un botto di fine anno e un delitto di mezzanotte; ma non li abbiamo lasciati neanche per il ferragosto, stremati dal caldo e illusi di potere, almeno per un giorno, mettere da parte il lavoro. Ora i nostri investigatori, i detective di casa Sellerio, si trovano alle prese con dei casi accomunati da un’unica questione: il regalo di Natale.

lunedì 21 ottobre 2013

Narrare con parole e immagini - I nostri incontri con gli autori



La Biblioteca di Istituto si fa promotrice di un incontro con autori.

Questo primo incontro pensato già nell'anno scolastico appena finito avrà luogo il 26 ottobre 2013. nell'ambito dell'International School Library Month - Ottobre, il mese internazionale delle Biblioteche Scolastiche.

E' intitolato Narrare con parole e immagini. La biblioteca presenta due libri. Il primo  I frammenti di Clitemnestra di Paolo Amadio, è definito dall'autore un giallo "di provincia". E' un accattivante giallo che si svolge in una località marina del Lazio che un po' tutti i romani conoscono e amano; il secondo "Dietwald e gli altri"  di Raffaele Corte è  descritto in poche parole dal complemento del titolo: 15 immagini in cerca di personaggi, ma le emozioni sono evocate dal testo e dalle stupende immagini. E' parte della manifestazione la mostra fotografica legata a  "Dietwald e gli altri".

L'appuntamento è in Aula Magna dalle 12,00 alle 13,00.

E' necesario prenotare per partecipare all'evento.

Per informazioni e prenotazioni contattare la Docente Bibliotecaria, biblio.garibaldi.roma@gmail.com


Dietwald e gli altri di Raffaele Corte



Dietwald e gli altri:15 immagini in cerca di personaggi di Raffaele Corte

Presentazione

Tutto è cominciato osservando alcune tra le mie fotografie, non necessariamente le migliori, ma parte di quelle alle quali sono piu' affezionato. Mi sono soffermato su di esse cercando di ascoltare ciò che avevano da raccontare. Tutto qui. Un gioco all'apparenza bizzarro - ispirato alla tecnica delle 'carte in favola' di Franco Passatore - e ripetibile all'infinito con altrettanti risvolti e sviluppi: a chiunque le guardi, queste immagini (come qualsiasi altra) raccontano storie sempre diverse. Per questo motivo il libro è impaginato in modo tale da permettere a chiunque di 'ascoltare' la propria storia, per poi confrontarla con la mia e scoprire - ovviamente - che è del tutto diversa (meraviglie della creatività umana!). Un gioco con me stesso e con il lettore, dunque, come tante volte ho sperimentato nella mia abituale veste di educatore. Uno splendido esercizio mentale. Le immagini hanno raccontato storie di personaggi piu' o meno ordinari, proiettati in 'realtà altre', mondi paralleli costruiti cavalcando spudoratamente la fantasia, spaziando dalla fiaba al gotico, dall'onirico al grottesco. Otto racconti (anzi, sette piu' uno...) per chi sa vedere mentre guarda, per chi sa interpretare mentre legge, per chi sa stare al gioco...

Dove lo trovi QUI su il mio libro.it

Vuoi incontrare l'autore?

Partecipa a Narrare con Parole e immagini sabato 26 ottobre 2013

Aula Magna ore 12-13
ITAS G. Garibaldi
Via Ardeatina, 524
Roma

I frammenti di Clitemnesta di Paolo Amadio


I Frammenti di Clitemnesta di Paolo Amadio

Presentazione

Nella vita di una tranquilla località balneare alle porte di Roma irrompe un fatto di cronaca destinato a scuotere le coscienze dell’intera comunità di residenti e villeggianti: un tentativo di stupro termina con un morto ammazzato. Dietro alla serenità dei villeggianti, adagiati su di un territorio ricco di una millenaria storia e degli imprevedibili lasciti del passato, si consumano le passioni terrene di un mondo in cui tutti aspirano a possedere ciò che non hanno, e sono disposti ad averlo, costi quel che costi...


Dove lo trovi? vedi  QUI

Vuoi incontrare l'autore?

Partecipa a Narrare con Parole e immagini sabato 26 ottobre 2013

Aula Magna ore 12-13
ITAS G. Garibaldi
Via Ardeatina, 524
Roma

mercoledì 9 ottobre 2013

Il traduttore del silenzio di Daoud Hari




Abstract
Daoud è nato in un piccolo villaggio nel Darfur. Capanne rotonde, spaziose, con il tetto d'erba che quando piove profuma di buono. Sebbene sia stato lontano anni, prima per studiare, poi per lavorare in Libia, l'ha sempre portato nel cuore. Tanto che ora ha deciso di tornare, per ritrovare la sua gente, la sua famiglia. E per perdere tutto un attimo dopo. Perché un giorno il villaggio viene attaccato, le capanne bruciate e molti degli abitanti uccisi. Chi sopravvive fugge, come Daoud. È l'incontro con un'organizzazione umanitaria a indicargli il suo destino. Facendo tesoro dell'inglese imparato a scuola, Daoud si offre come interprete e guida. Attraverso le sue parole prendono voce le testimonianze di centinaia di profughi, scampati al massacro ma che ancora hanno negli occhi l'orrore che ha dilaniato le loro vite. Sono storie di un dolore quotidiano, tanto spaventose che a volte non riesce nemmeno a tradurle. Ma anche storie di coraggio e di umanità che illuminano di speranza la notte dell'odio. Quella è diventata la sua missione. Perché nessuno possa più dire che non sapeva.

Daoud Hari, conosciuto con il soprannome di Suleiman Abakar Moussa, è uno scrittore sudanese, nato in un villaggio del Darfur.

Biografia

Dopo essere stato costretto ad abbandonare il suo paese, ha vissuto in un campo profughi in Ciad. Come interprete e guida di reporter occidentali e organizzazioni umanitarie, ha varcato decine di volte il confine per tornare in Sudan, mettendo a repentaglio la propria vita per dar voce a chi non ce l'ha. Nel 2006, nel corso di una di queste missioni, è stato catturato, imprigionato e torturato. Dopo la sua liberazione, è stato accolto negli Stati Uniti come rifugiato. Il suo libro intitolato "Il traduttore del silenzio" è un caso internazionale, tradotto in quattordici paesi. Oggi vive a Baltimora.
Fonte:Wikipedia

martedì 8 ottobre 2013

Esce oggi in libreria "Io sono Malala"





I lettori troveranno da oggi nelle librerie di tutto il mondo l'autobiografia di Malala Yousafzai, la ragazza, ora 16enne pakistana ferita dai talebani il 9 ottobre 2012 nella valle dello Swat. E quindi l'uscita in questa data, ad un anno dal grave ferimento non è casuale. 

Il libro 'I Am Malala' ('Sono Malala'), scritto dalla giovane attivista e dalla giornalista britannica Christina Lamb, racconta la vita della ragazza prima e dopo l'attentato avvenuto due anni fa. Ne emerge l'immagine di una ragazza a cui piacciono 'Ugly Betty', Masterchef e Angelina Jolie, che si preoccupa dei suoi vestiti e capelli, ma al tempo stesso ha una volontà inflessibile e una maturità rare alla sua età. La sparatoria è descritta brevemente, ma in maniera molto vivida. "L'aria - ricorda Malala - aveva l'odore di diesel, pane e kebab, mischiato con la puzza del torrente dove la gente continuava a buttare la spazzatura".


Una parte del racconto è dedicata alla valle dello Swat, "il posto più bello in tutto il mondo", secondo Malala, ma al tempo stesso attraversato da sempre da eserciti e invasori, dai tempi di Alessandro Magno a Winston Churchill. Dopo gli attentati dell'11 settembre del 2001 e dopo l'invasione dell'Afghanistan da parte dell'esercito statunitense la valle è stata raggiunta dai talebani. Il libro racconta il loro arrivo, con i militanti che chiudevano negozi di dvd ed esponevano i corpi delle persone che avevano giustiziato. I talebani fecero esplodere le antiche statue di Budda e poi iniziarono ad attaccare scuole. "Hanno distrutto tutto quello che c'era di vecchio e non hanno portato niente di nuovo", scrive Malala, che considera se stessa una musulmana credente e un orgoglioso membro del gruppo etnico dei pashtun, ma al tempo stesso racconta di aver sempre contestato l'approccio della sua cultura nei confronti delle donne.


La ragazza dedica molto spazio alla figura del padre, Ziauddin Yousafzai, l'educatore che fondò la scuola frequentata dalla figlia. A 11 anni Malala concesse le prime interviste a emittenti locali e nel 2009 iniziò a scrivere un blog per il servizio della Bbc in urdu. Malala ora vive a Birmingham, nel Regno Unito, dove è stata curata per le ferite alla testa riportate nell'attacco. L'ultima parte del libro descrive la sua vita in Inghilterra e la ragazza racconta di essersi svegliata in ospedale con un unico pensiero: "Grazie a Dio non sono morta".


La giovane vuole ritornare un giorno in Pakistan e dedicarsi alla politica. Attualmente il Malala Fund fondato in suo nome promuove l'istruzione delle ragazze in tutto il mondo, mentre lei stessa ha ricevuto numerosi premi e parlato alle Nazioni unite nel giorno del suo 16esimo compleanno. Il 18 ottobre incontrerà la regina Elisabetta a Buckingham palace. "Quando mi spararono, i talebani pensavano che la gente sarebbe rimasta in silenzio, che nessuno avrebbe parlato", ha detto in un'intervista alla Bbc. "Penso - ha aggiunto - che forse si siano pentiti di aver sparato a Malala".

Abstract
9 ottobre 2012. Il sole brilla forte sulla valle di Swat. Dal vecchio scuolabus senza tetto che la riporta a casa, Malala sorride e segue il volo degli aquiloni colorati nell'enorme cielo azzurro. Anche oggi ce l'ha fatta: ha attraversato il fiume e ha raggiunto la scuola. È riuscita a studiare, a leggere, a imparare. Nonostante i pregiudizi. Nonostante le minacce. Nonostante le imposizioni. Perché i Talebani al potere vogliono togliere questo diritto a tutte le ragazze come lei, e sono pronti a uccidere chi osa gridare il proprio desiderio di conoscere il mondo. Malala questo lo sa bene, e quando a un tratto l'autista frena rumorosamente, fermando il bus nel mezzo di quella strada fatta di terra e polvere, capisce subito che qualcosa non va. Un uomo, i capelli lunghi e il volto coperto da una folta barba scura, sale a bordo all'improvviso con un salto. Impugna una pistola nera e grida furioso il suo nome. Sta cercando proprio lei. Nessuno parla, nessuno risponde a quell'urlo. Poi lentamente i visi cominciano a girarsi e a guardare Malala, indicandola in silenzio con occhi impauriti. Lei è l'unica, sullo scuolabus, ad avere il volto scoperto e lo sguardo fisso su quell'uomo che rapidamente alza il braccio e fa fuoco. Quattro rumori violenti, quattro spari, quattro proiettili la colpiscono. Ma quella mattina Malala non muore, e questa è la sua storia.

lunedì 7 ottobre 2013

Vi presento Fabrizio Gatti e il nobel per Lampedusa




foto di coperta da licenza crative commons

Stavo leggendo della candidatura di Lampedusa al premio Nobel e mi sono imbattuta nella storia professionale del giornalista Fabrizio Gatti che al riguardo recentemente ha scritto:

La pace non è un concetto astratto. La pace è un’azione verso gli uomini, le donne, i bambini. Non c’è altro paese al mondo in cui abbia visto mettere in pratica questo impegno in modo così costante e determinato. Quel paese, un piccolo paese disperso in mezzo al mare, è Lampedusa. Con tutti i suoi abitanti, i soccorritori, i medici, i volontari. In queste ore, la gente di Lampedusa ancora una volta ha portato a terra i vivi e raccolto i morti.



foto di coperta da licenza crative commons

foto di coperta da licenza crative commons



L’ho provato sulla mia pelle. Letteralmente. La notte tra il 23 e il 24 settembre 2005. Un uomo che non conoscevo e non mi conosceva mi ha avvistato in mare, a nuoto alla deriva. Mi ha aiutato a risalire sulla scogliera. Mi ha fatto sdraiare sulla pietra. Si è tolto la maglietta e me l’ha stesa sul petto per coprirmi. Continuavo a tremare di freddo. Allora lui, con tutto il suo corpo, si è sdraiato sopra di me. Pesava, eccome. Mi ha riscaldato così. Senza sapere chi fossi. Ero sporco, la barba sfatta da mesi, potevo essere malato e contagioso. Ho memorizzato nella mente la sua voce, le sue parole. Vale la pena risentirle: “Questo poveretto erano quasi cinque ore che chiedeva aiuto”, diceva agli altri intorno a lui, “alle dieci l’ho sentito gridare. Credevo fosse uno dei turisti ubriachi che dormono in spiaggia e gli ho perfino risposto cu c’è. Madonna mia, perdonami. Questo si è ghiacciato. Sta tremando… Forza, qualcuno porti una coperta che questo sta morendo di freddo. Dai, che ti portano una coperta e ti scaldi”. Poi si è messo in ginocchio e si è chinato a strofinare i miei piedi. Tempo dopo l’uscita sull’Espresso della mia inchiesta sotto copertura, ci siamo rivisti per la prima volta. Massimo Costanza non faceva il soccorritore di mestiere. Fa l’elettricista in un albergo, ha una moglie, i figli. Una persona normale.
Fuori dei centri di detenzione dove i sopravvissuti vengono rinchiusi per legge, del filo spinato, della reclusione fino a diciotto mesi, della politica estera incapace e inconcludente, Lampedusa è così. Gente che non fa differenza tra amici o nemici. Connazionali o stranieri. Cittadini o clandestini. Ecco perché una volta seppellite le decine e decine di morti e placate le polemiche, dopo aver premiato nel 2012 l’Unione Europea, colpevole assente in questa tragedia sulle sponde del Mediterraneo, il Nobel per la pace dovrebbe andare agli abitanti di quest’isola, capitale mondiale d’umanità.

Per favore, firma la petizione per la candidatura di Lampedusa al premio Nobel per la pace 2014








Fabrizio Gatti si presenta così

Chi sono
Nato a Milano nel 1966, dal 2004 scrivo per “l’Espresso”. Forse ricorderete le mie inchieste da infiltrato sulle rotte dell’immigrazione illegale dall’Africa all’Europa, sul caporalato nell’agricoltura e nell’edilizia, sulle scarse condizioni igieniche negli ospedali e sulla “cricca” degli appalti pubblici. Dal 1987 al 1990 ho scritto per “il Giornale” di Indro Montanelli e dal 1991 al 2004 per il “Corriere della sera”. Ho pubblicato: “Bilal.
Viaggiare, lavorare, morire da clandestini” (Rizzoli, 2007 – premio Tiziano Terzani), diario di quattro anni vissuti sotto copertura tra il deserto del Sahara, l’isola di Lampedusa e le campagne dove, grazie allo sfruttamento della manodopera, l’industria alimentare compra prodotti a prezzi da fame; “Gli anni della peste” (Rizzoli, 2013), romanzo-verità sulla resa dell’Italia di fronte alla mafia; e i libri per ragazzi “Viki che voleva andare a scuola” (Rizzoli, 2003 – adottato come testo di lettura in numerose classi) e “L’Eco della frottola” (Rizzoli, 2010 – premio letteratura per ragazzi Elsa Morante).


foto di  coperta da licenza crative commons

Spunti di lettura
Libri di Fabrizio Gatti


Abstract
"Bilal" è un'avventura contemporanea attraverso i deserti e il mare, dall'Africa all'Europa, dalle bidonville al mercato dei nuovi schiavi, vissuta in prima persona dall'autore. Fabrizio Gatti ha attraversato il Sahara sui camion e si è fatto arrestare come immigrato clandestino per raccontare gli atti eroici e le tragedie che accompagnano i protagonisti di una conquista incompiuta.




Abstract
Un giornalista infiltrato che si mette la tuta degli operai del gas per raccontare le follie di una banda di trafficanti di droga. Un killer della 'ndrangheta che al suo battesimo con la pistola non ha il coraggio di uccidere. Si guardano da lontano. Si studiano. Si incontrano. Due vite parallele. Un viaggio spietato. Dal Fortino della mala, il quartiere senza Stato di Milano, ai giorni della resa alla mafia, i nostri giorni. Il giornalista insegue la via dell'eroina in città e si ritrova al centro dell'estate atroce delle stragi di Cosa nostra. Rocco, vent'anni, il killer che rinuncia a uccidere, finisce in carcere. Con una sola ossessione: vendicare la morte di Luca, il suo capo, il suo compare fraterno, ammazzato su ordine dei clan. Il bisogno di vendetta di Rocco però si trasforma in desiderio di giustizia. Fino a convincerlo a testimoniare al maxiprocesso contro la 'ndrangheta al Nord. In cambio lo Stato gli offre la tutela e la possibilità di ricostruirsi una vita. Ma un mese prima dell'udienza, con un pretesto, gli toglie il programma di protezione. Rocco diventa così il primo pentito tradito dallo Stato. Il perché glielo rivela il giornalista che Rocco odiava fino al punto di volerlo gambizzare. Il perché è nelle confidenze di un funzionario di polizia che, già poche ore dopo le bombe di Cosa nostra a Milano e a Roma, parla di una trattativa in corso tra apparati dello Stato e boss. Il romanzo verità di un giornalista infiltrato nel mondo del crimine.




Abstract
La vicenda di Viki ha occupato per parecchio tempo le pagine di cronaca del Corriere della Sera. A scoprirla e raccontarla è stato un cronista che perlustrando la periferia di Milano, una sera d'inverno, in cerca di storie, ha visto un bambino fare ritorno da solo, nel buio, in una baraccopoli popolata da clandestini. Viki e la sua famiglia vengono dall'Albania e stanno cercando di inventarsi una nuova vita in Italia. Non è facile, perché non sono in regola. Ma Viki ha una marcia in più: è bravo a scuola, vuole imparare. Una storia vera, una volta tanto a lieto fine, per riflettere su parole come accoglienza, integrazione, solidarietà.





Abstract
È notte quando nella redazione dell'Eco di Bau Bau Au Au Au, il quotidiano più antico e prestigioso dell'isola, arriva la notizia di un rapimento eccellente: qualcuno ha sequestrato il questore a pochi passi dallo zoo. Le informazioni sul fatto sono scarse e non è possibile chiedere conferma alle forze dell'ordine. Eppure il caporedattore, dopo aver fermato il giornale in stampa per aggiornare la prima pagina, chiede a un vecchio redattore, Pennuto, ormai a pochi mesi dalla pensione, di scrivere il pezzo. Ma è possibile costruire un articolo senza conoscere i fatti, con il dubbio che non ci sia alcuna notizia reale? Pennuto ci prova: in fondo basta dilatare, aggiungere, ritoccare, insinuare... E l'indomani, all'uscita del quotidiano, la notizia del rapimento del questore viene rilanciata dalle televisioni scatenando un domino di equivoci che coinvolge l'intera isola, autorità comprese, creando seri pasticci. Ma anche un'occasione, per il povero Pennuto e per la giovane commissaria Mancata con cui ha stretto amicizia, di riflettere sui meccanismi della comunicazione e del giornalismo: quello buono e soprattutto quello cattivo. Età di lettura: da 9 anni.


sabato 5 ottobre 2013

La Psicantria




Mi arriva una mail dalla prof. Tamburano della Comunità di Capodarco di Roma, comunità che come sapete si occupa di combattere l'emarginazione delle persone in situazioni di disagio.

Nella mail la collega mi segnala un'iniziativa di grande valore. Un progetto davvero originale nel quale si legge la disponibilità verso l'altro, l'accettazione della diversità, il rispetto per ogni essere umano, il riconoscimento della persona.

Due uomini, due professionisti con la passione per la musica, si incontrano. Uno è uno psicoterapeuta, l'altro è uno psichiatra. Decidono di far conoscere i disturbi psichici attraverso la canzone. Perché la conoscenza permette di combattere il pregiudizio e la discriminazione.

Chi sa se un giorno li potremo invitare ad esibirsi alla nostra scuola.


Vi inserisco un video che ve li farà conoscere meglio.



Fonte: http://www.psicantria.it/ita/

mercoledì 18 settembre 2013

Autunno alla Landriana


foto di Joanna Wise

Week end 4/5/6 OTTOBRE – “AUTUNNO ALLA LANDRIANA” 12^ edizione
Mostra mercato del giardinaggio di qualità in veste autunnale
Orario di apertura: 10.00/18.00

Dal sito la Landriana pubblichiamo a scopo didattico la storia dei giardini della Landriana.

Tutto ebbe inizio nel 1956, quando il Marchese Gallarati Scotti e sua moglie, Lavinia Taverna, decisero di acquistare, ad un'asta giudiziaria, una proprietà rurale situata nei pressi di Ardea, sulla costa Laziale, a poche decine di chilometri dalla città di Roma. La proprietà fu chiamata la Landriana, in omaggio ad uno dei nomi della famiglia Taverna. Al momento dell'acquisto, però, il terreno era completamente spoglio, non vi erano alberi né arbusti ed era ancora infestato dalle mine e dalle bombe, residui di quella tragica guerra che in questa zona, in occasione dello sbarco di Anzio, aveva conosciuto uno dei suoi momenti più cruciali e decisivi. Il giardino nacque quasi per caso: l'intenzione originale fu quella di piantare degli alberi, soprattutto pini ed eucalipti, per fare un po' di ombra al casale e per frenare i venti che, fortissimi, soffiavano dal mare che distava solo quattro chilometri. In seguito, tuttavia, un'amica di famiglia donò a Lavinia Taverna una bustina di semi e la marchesa, quasi per gioco, provò a seminarli. Il risultato dell'esperimento fu sensazionale: nacquero delle piantine e con esse una passione destinata a lasciare un segno profondo sulla ormai brulla proprietà. Lavinia iniziò ad avvicinarsi al giardinaggio con grande ardore, dedicandosi con estrema cura alla semina e allevando con amore le centinaia di piante nate grazie al suo attento lavoro. Infine, le collocò nell'area che circondava la casa senza seguire uno schema preciso.

Questa fase di entusiasmo neofita proseguì per diversi anni, fino a quando Lavinia non si rese conto che il suo non era un giardino, ma un insieme di piante privo di una struttura e di uno specifico disegno. Lavinia aveva bisogno di aiuto per creare un vero giardino. Fu allora che il Conte Donato Sanminiatelli, amico di famiglia e amante del giardinaggio, le suggerì di chiamare Russell Page, il famoso architetto paesaggista inglese, che proprio in quel periodo, si stava occupando del giardino dei Sanminiatelli a San Liberato.

Russell Page arrivò alla Landriana nel 1967 e comprese subito che avrebbe dovuto dare al giardino una struttura molto forte e ben disegnata, in modo che potesse accogliere le centinaia di varietà già presenti e imporre ordine e rigore alla magnifica collezione di piante della Marchesa. Page suddivise il grande giardino in spazi circoscritti dal disegno fortemente geometrico sottolineato da siepi e vialetti. Per la zona immediatamente adiacente la casa egli disegnò una pergola da addossare al casale, un piccolo giardino con una vasca vicino alla sala da pranzo (rimasto immutato), ed una grande bordura di piante grigie.

Poco più in là progettò un roseto formale (oggi Giardino degli aranci), un giardino per le collezioni (oggi Giardino degli ulivi) ed un rock garden. Tornato qualche anno dopo, Page scoprì che la Marchesa, nel frattempo, non aveva cessato di coltivare nuove piante al di fuori delle aree da lui disegnate e comprese che il suo schema iniziale avrebbe dovuto essere rivisto e giocato su una scala più ampia. Inoltre, i gusti e la curiosità di Lavinia si andavano affinando: dapprima l'interesse per le piante mediterranee, poi per quelle australiane e per quelle della California, alla continua ricerca delle specie che meglio si adattassero al clima mediterraneo nel quale cresceva il suo giardino. Nei suoi appunti scritti, qualche anno dopo, Page ricorda questa continua immissione di essenze e l'evidente intenzione, da parte di Lavinia, di integrare le nuove piante in modo armonioso e inserirle negli spazi-giardino dal disegno attentamente calibrato.

In effetti, se molte delle piante in coltivazione all'epoca di Page sono state cambiate con gli anni, la sua organizzazione degli spazi non solo ha resistito al tempo, ma è risultata determinante per il successivo sviluppo del giardino, che Lavinia ha continuato ad allargare. Seguendo il consiglio di Page, infatti, la Marchesa disegnò lungo il fianco della collina una scalinata rettilinea (l'attuale Viale Bianco) che scendesse nella zona inferiore, creò un lago artificiale, continuò a disegnare giardini che nel senso delle proporzioni, nell'equilibrio e nell'uso dello spazio risentono fortemente della lezione di Russell Page. La terza fase nella storia della Landriana risale all'inizio degli anni Ottanta. Lavinia era stata costretta a trascurare il giardino per qualche tempo e allorché poté tornare a occuparsene assiduamente, decise di ripensare alcune zone del giardino, per seguire con maggiore precisione il principio delle stanze tematiche e di giocare con maggiore padronanza di mezzi sul tema degli accostamenti di forme, di fogliame, di tinte. Sparirono, allora, i colori più sgargianti e le piante più dichiaratamente esotiche e iniziò un lungo studio per creare un giardino che, pur trovandosi in ambiente mediterraneo, riuscisse a proporre schemi di colore delicati, giochi di pieni e di vuoti accuratamente controllati con le potature, rigore nel disegno e controllo nella gamma di piante proposte. Fu così che nacquero alcuni fra i giardini più noti e riusciti, quali la Valle delle rose, il Viale bianco, il Giardino degli ulivi. La fase più recente della vita del giardino risale a pochi anni fa ed è caratterizzata dalla volontà di proiettarsi verso l'esterno, sia in senso metaforico, con l'apertura dei giardini al pubblico e l'organizzazione della fiera di giardinaggio, sia in senso letterale. Infatti, a metà degli anni Novanta, la bordura grigia di Page, ormai soffocata dai pini sovrastanti che erano cresciuti moltissimo, languiva.

Con il suo tipico coraggio Lavinia decise di trasferirla oltre la recinzione del giardino, in un'area completamente dedicata a un vecchio frutteto.

Nacque così il capolavoro del nuovo giardino grigio che, insieme al Prato blu ed al Grande prato delle mostre "Primavera ed Autunno alla Landriana", segna un ritorno al mondo assolato del Mediterraneo nel resto del giardino ormai filtrato, e quasi esorcizzato, dall’ombra dei grandi alberi.

Lavinia Taverna aveva progettato altri giardini nelle vicinanze del lago. Tra di essi, alcuni furono solo accennati, con le prime piante, altri appena sognati su carta. La scomparsa di Lavinia, avvenuta nel 1997, ha provocato una momentanea stasi in questo incessante sbocciare di nuovi giardini che, soprattutto negli ultimi anni, aveva rappresentato il tratto più caratteristico della Landriana. I progetti della Marchesa, tuttavia, non sono stati dimenticati: Lavinia ha lasciato a disposizione del pubblico l'inestimabile patrimonio di un giardino moderno e unico in Italia, nel quale non solo è possibile godere di un ambiente incantato, ma anche imparare qualcosa di quel personalissimo stile di grande giardiniera che Lavinia ha dimostrato. La sua firma inconfondibile è fatta di attente giustapposizioni di masse create grazie ad accurate potature, di tappezzanti che non permettono di vedere la terra nuda, di viali e camminamenti lastricati o in erba, di schemi di colori armoniosi. Oggi, la Landriana costituisce uno stimolo ed una fonte d'ispirazione preziosa per chiunque intenda avvicinarsi al giardinaggio, sia con un approccio poetico e riflessivo, sia con un'attitudine più concreta e scientifica. Non dimentichiamo però che, oltre al giardino, sopravvive anche un'eredità di affetti, di sogni, d'idee che, come la prima bustina di semi che diede origine al giardino, è destinata a sbocciare e a crescere nel tempo.

giardino con vasca di ninfee - foto di Joanna Wise


Il lago artificiale foto - di Cadre Gatti

sabato 14 settembre 2013

La Conserva della Neve 2013




Segnalata dalla prof. Preschern

La Conserva della Neve

Dal 13 al 15 settembre 2013 avrà luogo l’undicesima edizione della mostra dedicata alla biodiversità vegetale “La Conserva della neve” nel Parco dei Daini di Villa Borghese a Roma. 
Tre giorni per scoprire e riscoprire una collezione di piante eccezionali! 
Sarà l’occasione di ritrovare numerosi professionisti del mondo vegetale,vivaisti e artisti selezionati per la loro eccellenza e competenza; scoprire le ultime novità e approfittare dei consigli degli specialisti. 
Questo irrinunciabile appuntamento per gli amanti del verde comprenderà :
Visita degli oltre 100 stand
Ateliers per grandi e piccoli
Mini corsi di degustazione olio d’oliva
Conferenze e presentazioni di libri
Realizzazioni paesaggistiche
Visite guidate ai Giardini Segreti



inoltre…… per la gioia dei bambini e dei loro genitori, quest’anno La Conserva della neve ospiterà molti amici a quattro (ed anche due, sei, otto) zampe che non dovrebbero mai mancare in giardino: dagli insetti utili, ai coniglietti, cavie, cani per finire con i ponies Falabella; sicuramente verrà notata la presenza di Maya una maialina dei Nebrodi docile e comunicativa come un cagnolino che, tenuta al guinzaglio, girerà per la mostra facendosi coccolare ed accarezzare. Infatti, durante i tre giorni della mostra, un’area del grande rettangolo centrale sarà dedicata all'incontro con gli animali:l'ASD sociale 

Il giardino di Filippo introdurrà bambini ed adulti all'affascinante mondo dei piccoli animali da compagnia e offrirà laboratori didattici tenuti da ragazzi disabili appartenenti all’Associazione ed all’unità Asl Disabile Adulto di Viterbo. 
Con il supporto degli educatori, i ragazzi introdurranno i visitatori, sia adulti che bambini, al mondo agricolo realizzando piccoli orti didattici e giardini in miniatura per farfalle da portare a casa offrendo angoli meditativi realizzati con oggetti e mobili del laboratorio di restauro. I visitatori potranno anche assistere al lavoro ed alla relazione con il pony ed il cane; infatti i cani ed i pony coinvolti sono preparati per interventi assistiti dagli animali ed operano in ambito ospedaliero ed abilitativo. I laboratori, gratuiti, avverranno sia nella mattinata che nel pomeriggio e gli incontri saranno tenuti da personale specializzato nell'educazione e terapia assistita dagli animali.




Molti possessori di giardini, grandi e piccoli, che devono affrontare un clima come il nostro spesso lungamente caldo e siccitoso, potranno prendere spunto dai preziosi suggerimenti del Paesaggista Maurizio Usai che, Venerdì 13,alle ore 16,00, terrà una conferenza affiancato dal “vivaista viaggiatore” francese Gérard Weiner, noto per la notevole collezione di piante adatte ai terreni asciutti che ricerca in tutto il mondo. Entrambi spiegheranno al pubblico il proprio approccio alla realizzazione di un giardino mediterraneo . L’ intervento di Maurizio Usai verterà sugli aspetti più propriamente estetici e compositivi legati al giardino mediterraneo.
Gérard Weiner si occuperà degli aspetti climatici, degli adattamenti vegetali, delle tecniche più appropriate per la messa a dimora delle piante e la manutenzione del giardino.
Inoltre, nel grande rettangolo in terra battuta, Maurizio Usai realizzerà un esempio di “Giardino secco”, cioè composto da quelle piante che sopportano la scarsità d’acqua e le elevate temperature, tipiche del nostro clima . Il progetto comprenderà una striscia, divisa in due parti asimmetriche da un "boschetto primigenio". Da un lato verrà rappresentato un giardino totalmente dozzinale, con tutti gli errori e le pecche possibili, tutte le immagini stereotipate del giardino "mediterraneo"; dall'altro invece un allestimento che mostri soluzioni, piante e composizioni appropriate. Il boschetto fungerà da elemento cerniera che simboleggia l'origine cui idealmente ritornare per una nuova evoluzione portando il tema della luce/ombra che è fondamentale per i giardini mediterranei poichè, come asserisce lo stesso paesaggista, i giardini secchi ombrosi non sono meno interessanti e ricchi di spunti di quelli soleggiati.
Le specie vegetali che comporranno il Giardino “secco” proverranno dai vivaisti specializzati presenti alla mostra tra cui Pepinière botanique de Vaugines di Gèrard Weiner e Vivai Torsanlorenzo che parteciperà come espositore con una collezione di Aloe e Agave presentata dai ragazzi del progetto Verde Speranza da un’iniziativa dell’Associazione Il tetto Casal fattoria Onlus in collaborazione con Vivai Torsanlorenzo. Il progetto è nato per favorire l’inserimento sociale di figure deboli come minori che escono dalle varie case famiglia o minori stranieri non accompagnati, con l’obiettivo di rendere i giovani indipendenti professionalmente e economicamente attraverso l’attività lavorativa. Infatti l’esperienza formativa svolta dai ragazzi presso i Vivai Torsanlorenzo, ha aumentato le loro competenze professionali lasciando loro una formazione generale da poter utilizzare nel settore della manutenzione del verde.
Ai visitatori sensibili alle tematiche ambientali si consiglia di assistere alla conferenza : “Biodiversità e Paesaggio: la “pratica” della Tutela” per scoprire e capire come la tutela della biodiversità e del paesaggio siano una pratica che tutti possono svolgere nel quotidiano. Parteciperanno a questa conferenza numerosi esponenti di rilievo in questo campo: Orietta Rossini Archeologa e Coordinatrice del Museo dell’Ara Pacis di Roma ; Rita Paris Direttore Archeologo della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Roma ; Riccardo Santolini Presidente Società Italiana Ecologia e Paesaggio ; Lucio Lorenzo PettineArchitetto del Paesaggio ; Cristiana Mancinelli Scotti e Massimo Livadiotti dell’Associazione Respiro Verde Legalberi.




Anche le tematiche dei libri che verranno presentati si collegano in un certo modo all’attenzione ed alla passione per il nostro bel paesaggio italiano sottolineandone in certi casi l’avvenuto degrado ma anche la commovente bellezza e raccontando come alcuni personaggi abbiano corrisposto una “filìa” per le piante tale da conformarne la propria vita ed il lavoro:

 Lucilla Zanazzi presenterà il libro di Giuseppe Barbera“Conca d’Oro” Edizioni Sellerio, un viaggio colto e appassionato tra i profumi e la ricchezza paesaggistica di uno dei più bei siti della Sicilia e del Mediterraneo;viaggio che culminerà purtroppo nello scempio urbanistico avvenuto negli anni ’70 che cementificherà la quasi totalità di questo paradiso per noi oramai perduto.

Andrea Di Salvo presenterà il libro di Lucilla Zanazzi “Uomini e piante” Edizioni Derive e Approdi ; una raccolta di interviste fatte durante un decennio,durante il quale l’autrice sceglie personaggi differenti ma legati da uno stesso “fil rouge” : l’attrazione per così dire reciproca e “fatale” tra ciascuno di loro e le piante;ne deriva una lettura che incuriosisce, avvince e a volte commuove. Molti di questi personaggi saranno presenti alla mostra : sono quei vivaisti eccellenti ed eccentrici,ospiti oramai consolidati de La Conserva della neve.

Nina Prentice, moglie dell’Ambasciatore Britannico in Italia ed esperta giardiniera, presenterà in anteprima il libro della scrittrice scozzese Jenny Condie “The Gardens of Venice and the Veneto” Edizioni Frances Lincoln. Il libro esamina in dettaglio alcuni dei più importanti giardini veneti dalle Prealpi fino alla Pianura Padana e le rive dell’Adriatico soffermandosi sul gioiello più prezioso di questa corona: Venezia. Esso spiega la tipologia dei giardini,la loro trasformazione nel tempo da semplici poderi che garantivano verdura fresca per i gruppi di pescatori delle paludi salmastre,a grandi ed elaborati parchi delle ville dei ricchi mercanti veneziani del XVI° secolo. L’autrice dedica parte del libro ai giardini veneti influenzati da paesaggisti inglesi come Sir Edward Blomfield a cui si ispira il giardino della Vescovana oppure l’Eden Garden alla Giudecca creato dalla sorella ed il cognato di Gertude Jekyll. Le bellissime foto sono di Alexander Ramsay.

Tutti i libri presentati sono in vendita negli stand delle librerie che partecipano alla mostra.
La serie di conferenze e presentazioni di libri avverranno nel bellissimo padiglione marocchino delle conferenze « Makhzen » messo a disposizione dall’organizzazione della mostra e situato nel grande rettangolo di terra battuta al centro dell'area espositiva ,circondato dalle installazioni paesaggistiche.

Come nelle passate edizioni, il pubblico potrà effettuare visite guidate ai Giardini Segreti previa prenotazione alle biglietterie. Tali visite guidate sono a cura di Zetema. Di seguito gli orari :
gruppi di 25 persone:
venerdì pomeriggio : ore 15,00 ed ore 17,00
sabato e domenica mattina: ore 10,00 ed ore 12,00
sabato e domenica pomeriggio : ore 15,00 ed ore 17,00.

Dato il grande successo ottenuto nella scorsa edizione,anche quest’anno adulti e bambini potranno iscriversi ai seguenti laboratori :
“Tutte le declinazioni del verde” : Laboratori creativi di introduzione all’arte floreale occidentale e all’ikebana a cura dell’Associazione Studio Arti Floreali
Come creare piccole composizioni di fiori e foglie nelle suggestive tonalità e sfumature dei verdi guidati da esperti nell’arte della decorazione occidentale e dell’ikebana.
I laboratori,dedicati agli adulti, prevedono una quota di partecipazione di €10,00 a copertura delle spese relative ai materiali forniti e si terranno secondo il seguente calendario presso “ Il Padiglione Marocchino delle Conferenze”:
Venerdì ore 13.30-14.30
Sabato ore 13.30-14.30
Domenica ore 13.30-14.30
Sarà necessaria la prenotazione che potrà avvenire o per E-mail al seguente indirizzo di posta elettronica : artifloreali@artifloreali.it oppure direttamente allo stand
Laboratorio didattico sulle erbe palustri. Intrecciare l'erba, legare la canna: bambini e adulti faranno la conoscenza di materiali e tecniche antichissime grazie all’abilità di Dino e Wally Davanzo che dalle lagune venete arrivano a Roma per esporre le loro creazioni “Stampi e sculture d’erba”.
Su una vecchia barca di palude vengono esposti oggetti costruiti con materiali e tecniche immutate da secoli. Dalle erbe palustri con abbinamento del legno, prendono forma anatre, uccelli di palude e altri oggetti tradizionali di uso domestico. L'esposizione è affiancata da un laboratorio permanente dove ognuno può personalmente sperimentare un inedito contatto con materiali e tecniche millenarie.
Vi saranno due laboratori al giorno della durata di un’ora ciascuno ai seguenti orari : 11,30 e 17,30

La partecipazione è gratuita.

Le novità di questa edizione saranno :
l’Associazione Nazionale Donne dell’olio rivolta principalmente alle donne per contribuire a promuovere la cultura e la conoscenza dell’olivicoltura e dell’olio e,insieme, a raggiungere un’effettiva parità di opportunità e un pieno “equilibrio di genere”. Nello spazio dell’Associazione Nazionale Donne dell’Olio sono esposti tanti e diversi oli prodotti nelle numerose aree olivicole italiane. Tutti gli oli possono essere assaggiati e tecnici esperti assaggiatori iscritti all’albo accompagneranno chi lo desiderasse in un viaggio dal nord al sud d’Italia, proponendo via via oli derivanti da differenti varietà di olive.
Nel corso delle tre giornate sarà poi possibile partecipare a dei minicorsi di degustazione organizzati dall’Associazione Nazionale Donne dell’Olio in collaborazione con l’UMAO - Unione Mediterranea Assaggiatori Olio (è possibile iscriversi presso lo spazio dell’Associazione)
Di seguito gli orari :
Venerdì 13 :
ore 10,30 Minicorso di degustazione olio « L’assaggio facile »
ore 15,00 Minicorso di degustazione olio « I tanti sentori dell’olio – Dal carciofo al pomodoro »
ore 17,00 Minicorso di degustazione olio « Olio buono/olio cattivo – La differenza salta al naso »
Sabato 14
ore 10,30 Minicorso di degustazione olio « Fruttato, amaro, piccante.. Assaggiami: non mi lascerai mai più! »
ore 15,00 Minicorso di degustazione olio « L’assaggio facile »
ore 17,00 Minicorso di degustazione olio « Oli del nord/oli del sud – Un mito da sfatare »
Domenica 15
ore 10,30 Minicorso di degustazione olio « Chi ha detto che gli oli sono tutti uguali? »
ore 15,00 Minicorso di degustazione olio « Si fa presto a dire olio… Assaggiami: ho tante cose da raccontare! »
ore 17,00 Minicorso di degustazione olio « Olio buono/olio cattivo – Dalla parte del consumatore »
La partecipazione è gratuita
. L ‘Asd sociale “Il Giardino di Filippo” proporrà laboratori didattici tenuti da ragazzi disabili appartenenti all’Associazione ed all’unità Asl Disabile Adulto di Viterbo.
Con il supporto degli educatori, i ragazzi inizieranno i visitatori,sia adulti che bambini, al mondo agricolo realizzando piccoli orti didattici e giardini per farfalle in miniatura da portare a casa offrendo angoli meditativi realizzati con oggetti e mobili del laboratorio di restauro. Inoltre Il giardino di Filippo introdurrà bambini ed adulti all'affascinante mondo dei piccoli animali da compagnia: conigli,cani, una maialina dei Nebrodi, ponies Falabella . I visitatori potranno anche assistere al lavoro ed alla relazione con i ponies e con il cane ;infatti i ponies ed i cani coinvolti sono preparati per interventi assistiti dagli animali ed operano in ambito ospedaliero ed abilitativo. I laboratori, gratuiti, avverranno sia nella mattinata che nel pomeriggio. Di seguito il programma dei laboratori :
Il Venerdì pomeriggio sarà volto alla conoscenza dei coniglietti da compagnia, delle caviette, gatti, uccellini e dei benefici insetti da giardino.
Il Sabato mattina e pomeriggio sarà dedicato al mondo del cane e di una maialina.
La Domenica mattina e pomeriggio sarà riservata all'incontro con i piccoli ponies ed il cane.
Gli incontri saranno tenuti da personale specializzato nell'educazione e terapia assistita dagli animali. Tutti gli animali partecipanti sono in possesso dei requisiti veterinari e delle attestazioni psicoattitudinali. Per conoscere in anteprima gli animali coinvolti ,visitare il sito www.ilgiardinodifilippo.com ; FB il giardino di Filippo
Naturalmente i numerosi espositori presenti alla manifestazione soddisferanno le più svariate esigenze del pubblico proponendo,oltre a libri,materiali, arnesi e prodotti per l’ allestimento degli spazi verdi,ogni tipo di piante : dalle acquatiche alle rose,dagli alberi da frutto alle aromatiche,dalle idrangee alle perenni,dalle succulente alle carnivore e tante altre, accomunate tutte dalla vastissima scelta di specie e varietà,caratteristica che ha sempre distinto La Conserva della neve. L’edizione di quest’anno ospiterà anche due stand provenienti dal Marocco che offriranno al pubblico la possibilità di acquistare i magnifici prodotti dell’artigianato marocchino sia in versione classica che rivisitati in chiave contemporanea.
Come per le passate edizioni, l’Associazione continuerà a provvedere alla fornitura di specie botaniche per i Giardini Segreti di Villa Borghese volendo riaffermare il proprio intento di contribuire alla salvaguardia e manutenzione dei parchi storici romani.
Per info contattare il n. 338 2523455 - 388 8652030.


approfondimenti

mercoledì 6 marzo 2013

Extensive reading 2013: le opinioni dei lettori


alunni della scuola durante invitati alla premiazione a.s. 2011-2012

Nel secondo anno dall'inizio del Progetto "Extensive Reading" la biblioteca scolastica, in quanto promotore della lettura, vuole dare spazio alle opinioni dei ragazzi partecipanti al progetto, proposto e seguito dalle insegnanti di inglese.
Questo anche per portare altri alunni a conoscenza di queste attività.

Con me, docente di inglese, è come sfondare una porta aperta, so sapete. Diffondere la lettura ed il piacere di leggere in libertà, "ma anche" in inglese, is my cup of tea.

Ed ecco cosa mi scrivono gli "extensive-lettori" :))) o meglio extensive readers. Interessanti tutti gli interventi, ognuno, infatti aggiunge qualcosa di nuovo alla discussione.


LORENZO BOCALE 2A
L'extensive reading è un progetto sponsorizzato dalla Oxford University Press e dal British Council, è stato creato per permettere ai ragazzi anche con problemi di dislessia di migliorare o potenziare il proprio inglese.

L'idea è dell'Ambasciatrice inglese che ha proposto il progetto a 25 insegnanti del Lazio tra cui, appunto, NOI dell' ITAS Garibaldi.
Gli alunni che leggeranno tutti i libri riceveranno dei premi come lo scorso anno. 
Ogni insegnante ha a disposizione alcuni libri di livelli diversi e di vari generi: avventura, azione, horror, thriller, storie vere e fatti storici.
Il progetto si sta espandendo anche in altre regioni come la Basilicata e la Toscana.
La cosa bella è che ogni studente sceglie un libro e se lo trova difficile non è costretto a leggerlo tutto, può cambiarlo quando vuole con un altro a piacere!



SANTILLI RAFFAELE 2A
Per me l’extensive reading è un progetto per imparare a leggere e a comprendere meglio l’inglese…
Ci sono molti generi e livelli di difficoltà; è bellissimo perché non è un obbligo ed è rilassante per la mente… ogni volta che mi metto a leggere scopro parole nuove e vocaboli sconosciuti, quindi ogni volta che leggo… mi arricchisco!!!
Personalmente, sono molto contento di partecipare a questo progetto che per la prima volta è stato approvato nel 2012 nel Lazio (con la partecipazione di 25 docenti di varie scuole e le loro classi), ora si stà espandendo in altre nazioni…
Ogni mese vengono assegnati degli attestati cioè: “miglior lettore”,”migliorato maggiormente”,”miglior scrittore”, "gli special needs" (ideato per gli alunniche si sono sforzati maggiormente e per chi ha disabilità varie, oppure per chi ha difficoltà a leggere).
Concludendo, spero che in futuro questo bellissimo progetto venga esteso a tutta Italia…


MARIA CHIARA CANCELLIERI 2A
Il progetto dell’extensive reading, è una fantastica esperienza che la nostra professoressa di lingua inglese ci ha proposto e permesso di attuare. Si basa su regole molto semplici e permette a noi studenti di imparare la lingua con un metodo divertente ed alternativo, attraverso la lettura!
Si possono scegliere uno o più libri di livelli e generi diversi, adatti ad ogni tipo di lettore.
Questi verranno letti a casa e un’ora a settimana, in classe,  sarà dedicata ad delle attività: se ci sarà costanza ed un minimo d’impegno, sarà assicurato il miglioramento, attraverso giochi lettura e tanto divertimento!!!



GABRIELE BADAWI 2A
L'extensive reading secondo me è un'attività molto bella e stimolante per noi studenti, per imparare l'inglese in modo diverso, leggendo e leggendo! Ma soprattutto è un'attività diversa dal solito, perchè si imparano nuove cose leggendo e essendo ambiziosi, curiosi e desiderosi di apprendere nuove usanze.
Il messaggio che questi libricini lanciano è sempre molto stimolante! È per noi un onore partecipare a questo progetto, essendo uno dei pochi istituti tecnici in mezzo a tanti licei!
Interessante e divertente è la possibilità di ottenere degli attestati:per chi ha letto di piú, per chi è migliorato e per chi ha profuso il maggior impegno.
Bisogna inoltre far notare che i compagni dislessici riescono a leggere grazie alla proposta di libricini graduati e attività mirate all'acquisizione di nuovi vocaboli,ognuno potenziando il propio livello in inglese.


GIULIO CH.  2A

Alla nostra età ; soprattutto con le belle giornate si preferisce andare al  parco a giocare o a stare a casa e guardare la televisione o stare al computer. 
“L’ EXTENSIVE READING”  occupa tempo per leggere. 
Leggere è un’ attività che a non tutti piace e a chi non piace all’inizio sarà più difficile, piano piano, poi, diventa sempre più bella e interessante la lettura, con la lettura si imparano, poi, anche più vocaboli . 
                                                                                   

Micòl VILORIA 2A 
EXTENSIVE READING is an aid to language learning. This "project" helps us learn new words,  learn how to read faster and  improves our pronunciation. E.R. is a year-long project.
The idea came to the British Ambassadress to Italy who is also an English teacher. She offered to 25 teachers of Latium the possibility to join the project and is now expanding to other regions, choosing a class every year.
Every month there is the possibility of receiving recognition as best writer, best player, reader showing best improvement and special needs reader.
There are various genres: from classical to adventure of all kinds to suit each preference.The level goes up to the 6th. If you take a book and you see that you do not like it you can return it and choose another.
[English revised and corrected by BiblioProf]








martedì 5 febbraio 2013

Invito alla lettura di Camilleri: perchè leggere Montalbano




La vostra Biblioprof è una fan di Andrea Camilleri e vi vuole invitare, se non avete ancora letto niente di questo autore, ad iniziare con i libri dedicati al personaggio del Commissario Montalbano.
Ben scritti, divertenti per l'uso del dialetto siciliano qua e là, "annaquato" quel giusto, si intende, per rendelo piacevolmente leggibile a noi che abitiamo a nord dell'isola. Ma lascio la parola a persona più autorevole di me, al vs prof di italiano Paolo Amadio che nel suo sito scrive:


Il personaggio del commissario Salvo Montalbano, ideato da Andrea Camilleri e protagonista di oltre trenta avventure tra romanzi e racconti, rappresenta uno dei migliori esempi di personaggio seriale della letteratura italiana contemporanea. Come ogni protagonista di una saga di avventure, il commissario ad ogni storia viene circondato da una nutrita galleria di personaggi che creano un microuniverso credibile e dettagliato: il suo vice Mimì Augello, Fazio, Catarella, la fidanzata Livia, l’amica svedese Ingrid, ecc. La particolarità di questo universo è che, come il suo protagonista, è in continua evoluzione e sembra seguire i mutamenti non solo biologici e individuali, ma anche quelli sociali, modificando in tal modo, via via che si susseguono i romanzi, peso e ruolo di ogni avventura. Così, mentre nelle prime avventure era notevole il contributo investigativo di Mimì, con il suo fidanzamento, matrimonio e paternità il suo ruolo nelle indagini avventura dopo avventura diminuisce, sostituito progressivamente da Fazio, meno dotato di intuito però più metodico ed esperto.
Ma ancor più completa mimesi della realtà si nota nella relazione con Livia: personaggio apparentemente di contorno, vivendo a Boccadasse raramente partecipa alle vicende raccontate “in presa diretta”, ma ...

se vuoi continuare a leggere cerca  La vecchiaia di Montalbano (settembre 2010) nel sito di Paolo Amadio trovi l'articolo nella rubrica "Tanto per dire"

continua a leggere

Della serie dedicata al Commisario Montalbano nella nostra biblioteca trovi:

Il cane di terracotta 



La vampa di agosto




Altri libri di Andrea Camilleri  che puoi trovare nella nostra biblioteca:


  • Il birraio di Preston
  • Un fil di fumo
  • La concessione del telefono
  • La bolla di componenda
  • La mossa del cavallo
  • Biografia del figlio cambito






lunedì 28 gennaio 2013

Incontri con gli autori in libreria Febbraio 2013

Vi segnaliamo i seguenti incontri nella nostra zona


Libreria Nuova Europa  I Granai Aperitivo con l'Autore

MARTEDI' 5 FEBBRAIO ore 18.00

UNA CHIACCHIERATA CON ERRI DE LUCA

Erri De Luca è nato a Napoli. Ha pubblicato con Feltrinelli: Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, arcobaleno (1992), In alto a sinistra (1994), Alzaia (1997, 2004), Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001), Il contrario di uno (2003), Mestieri all’aria aperta. Pastori e pescatori nell’Antico e nel Nuovo Testamento (con Gennaro Matino, 2004), Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo (2005), In nome della madre (2006), Almeno 5 (con Gennaro Matino, 2008), Il giorno prima della felicità (2009), Il peso della farfalla (2009), E disse (2011) I pesci non chiudono gli occhi (2011), e La doppia vita dei numeri (2012). Per “I Classici” Feltrinelli ha curato Esodo/ Nomi (1994), Giona/ Ionà (1995), Kohèlet/ Ecclesiaste (1996), Libro di Rut (1999), Vita di Sansone (2002), Vita di Noè/ Nòah (2004) e L’ospite di pietra di Puškin (2005).
______________________
SABATO 9 FEBBRAIO ore 12.00

RICCARDO IACONA
PRESENTA
“SE QUESTI SONO GLI UOMINI”
Chiarelettere

Solo a metà del 2012 sono più di 80 le donne uccise in Italia dai loro compagni. 137 nel 2011. Una ogni tre giorni. Riccardo Iacona (Presadiretta Rai 3) ha attraversato il paese inseguendo le storie dei tanti maltrattamenti e dei femminicidi. Finalmente la voce di chi subisce violenza possiamo ascoltarla, insieme alle parole degli uomini, quelli che sono stati denunciati.
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VENERDI' 15 FEBBRAIO ORE 18.00

“QUANDO IL CIELO ERA SEMPRE PIU' BLU”
RINO GAETANO RACCONTATO DA UN AMICO,
il giornalista ENRICO GREGORI
Historica Edizioni

Alessandro greyVision, nipote di Rino, e Ivan Almadori, entrambi della Rino Gaetano band, eseguiranno dei pezzi di Rino.
Un'amicizia nata grazie all’amore per la musica. Quando il cielo era sempre più blu, racconta l’intesa tra il giovane critico musicale Enrico Gregori e Rino Gaetano. L’incontro tra il giornalista e l’artista si trasforma canzone dopo canzone, anno dopo anno, in stima e affiatamento reciproco.