lunedì 18 maggio 2020

Il prof. Paolo Amadio invia una lettura da I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.  




Lettura breve ma piena di significato. Tn questo passo può facilmente essere riconosciuta la reazione iniziale al Covid19 sia da parte della Cina, dove tutto è iniziato, e addirittura da parte di certa scienza europea.
Corsi e ricorsi storici tanto ci devono insegnare. Ed è per questo che nelle scuole l'insegnamento della Storia è essenziale. Attraverso l'esperienza del passato, si giunge pronti ed informati e si può gestire al meglio il presente ed il futuro.









Scrivere qualcosa su Alessandro Manzoni, che insieme a Dante Alighieri è nelle scuole italiane l'autore più letto da generazioni, può sembrare superfluo. Quando uscì, lessi il libro ' La famiglia Manzoni di Natalia Ginburg, ero appena laureata, avevo 21 anni , tornata dopo anni di vita all'estero, dove non avevo studiato Manzoni, ma Keats, Auden, Dylan Thomas, Steinbeck e autori australiani del 900. Il libro mi fu regalato da un amico di famiglia. Sapevo che Manzoni veniva da una famiglia con illustri esponenti , quali Cesare Beccaria, che avendo io frequentato la facoltà di giurisprudenza, non era passato inosservato, ma la sua storia familiare mi colpì particolarmente. E' un libro, che se non conoscete vi consiglio, per chi voglia documentarsi sull'autore.

Alessandro Manzoni
Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito supremo della parabola iniziale del romanzo in Italia.
Nato dall'infelice matrimonio di Giulia Beccaria, la figlia di Cesare, con un gentiluomo di lei molto più anziano, il conte Pietro M. (o, come voleva una diffusa diceria, dalla relazione adulterina della madre con il minore e meno noto dei fratelli Verri, Giovanni), per il disaccordo dei coniugi, che finirono con il separarsi, e il disinteresse della madre, fu educato nel collegio dei somaschi, a Merate e a Lugano, e in quello dei barnabiti al Longone di Milano: educazione ed educatori che egli più tardi giudicò severamente. Lo stesso nonno materno, verso il quale dovevano naturalmente volgersi l'ammirato orgoglio e l'emulazione dell'adolescente, gli offriva un modello di grande cultura, di impegno civile e di rigore intellettuale, ma non di austerità e di forza morale; né certo migliore era l'esempio che poteva venirgli dall'ambiente aristocratico. L'energico imperativo morale che informa anche le sue prime precoci prove poetiche, è il segno quindi di una tendenza costitutiva della personalità manzoniana, oltre che dell'influsso su di essa esercitato dalla migliore cultura del tempo, che in letteratura inclinava alla magniloquenza dell'epica imperiale e alla satira dei costumi, ma recava traccia della recente disillusione di cui erano ambasciatori gli esuli napoletani (con V. Cuoco e F. Lomonaco M. fu in relazione).



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